Roma, 05/04/2024 – Arriva nelle sale italiane il prossimo 21 aprile, dopo la calorosa accoglienza al Bif&st – Bari International Film Festival, il docu-film Flora di Martina De Polo (Shuluq, vento di mezzogiorno, premio per il miglior documentario del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, finalista al Los Angeles CineFest). Il film, prodotto da Combo con il sostegno della Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission, Comune di Bologna, Comune di San Lazzaro di Savena e il supporto di UNICEF, èdistribuito al cinema da Lo Scrittoio in occasione della ricorrenza della festa della Liberazione.
Il tour nelle sale italiane inizierà naturalmente da Bologna – città di riferimento di Monterenzio, luogo natale di Flora Monti – il 21 aprile, in occasione dell’anniversario della Liberazione del capoluogo emiliano-romagnolo. L’anteprima si terrà al Cinema Modernissimo alle ore 18:00; verranno quindi toccate le principali città italiane con un calendario fitto di proiezioni e presentazioni da parte della regista per tutta la settimana del 25 aprile. Si ricordano in particolare quelle di Milano, il 23 aprile al Cinema Arlecchino; il 24 aprile a Roma al Cinema Delle Provincie; il 25 aprile nuovamente a Bologna al Cinema Galliera; il 26 aprile a Firenze al Cinema Astra. Per rimanere aggiornati sul calendario completo delle proiezioni consultare le pagine social del film.
Il documentario di Martina De Polo, scritto insieme ad Alex Scorza, è il racconto in prima persona di Flora Monti, una tra le più giovani staffette partigiane della Resistenza Italiana che, a soli 12 anni, decide di schierarsi contro il nazifascismo e consegnare segretamente messaggi alle varie cellule della Resistenza sparse nella zona dell’Appennino tosco-emiliano. Nel 1944 gli americani la salvano insieme alla sua famiglia e ha così inizio un viaggio che li porterà in quello che allora era il più grande campo profughi d’Italia: Cinecittà.
La regista ha deciso di trasporre cinematograficamente la storia di Flora mescolando realtà e finzione attraverso l’impiego di diversi registri stilistici: intervista in studio, contestualizzazione storica con ricostruzioni in studio e in esterna, proiezioni sui corpi degli attori e il videomapping. Quest’ultimo è stato realizzato grazie al supporto di Bloomik, collettivo di artisti della post-produzione che ha agito partendo da immagini di repertorio fornite dall’UNICEF per realizzare delle proiezioni che si fondessero al meglio con gli elementi architettonici delle ambientazioni (come Piazza della Signoria a Firenze o Cinecittà a Roma).
Le scene con gli attori sono state realizzate insieme alla Fraternal Compagnia, associazione che da anni porta la commedia dell’arte in giro per il mondo. I suoi membri vengono mostrati all’interno di un limbo nero e con indosso le maschere tipiche di questa forma di spettacolo, creando un sentimento straniante e onirico rispetto alla scena.
Flora si avvale inoltre di un importante contributo musicale: la canzone Staffette in bicicletta di Vinicio Capossela (feat. Mara Redeghieri), donata dall’artista, cantautore, poeta, scrittore e intrattenitore, vincitore per ben sei volte della Targa Tenco. Il testo celebra il ruolo fondamentale delle donne nella Liberazione e il valore di ogni più piccolo gesto nella lotta al male.