Un ritratto lucido, profondo e a tratti divertente di una società in costante trasformazione: dalle fragilità individuali alle paure collettive, dall’instabilità personale a quella sociale.
Le opere selezionate
Tre provengono dal concorso lungometraggi del Festival.
Fucking Bornholm, di Anna Kazejak, presentato in anteprima all’ultimo Festival di Karlovy Vary e vincitore del premio Label Europa Cinemas, una coinvolgente e originale commedia spesso amara che mette al centro un gruppo di personaggi in cerca di una via d’uscita rispetto ad un’esistenza tutt’altro che appagante.
Gentle (Szelíd), di László Csuja e Anna Nemes, anteprima proveniente dalla selezione ufficiale del Sundance 2022, un ritratto intimo e struggente di una donna culturista all’apparenza straordinariamente granitica, ma in realtà di una fragilità quasi disarmante.
Wake me (Zbudi Me), di Marko Šantić, presentato in anteprima all’ultimo Festival di Tallin, un lucido ritratto delle tensioni sociali generate dal crescente nazionalismo che caratterizza l’attuale società e del percorso di riabilitazione del protagonista reduce da un incidente che ne ha modificato l’approccio alla realtà.
Proviene invece dalla sezione “Fuori dagli sche[r]mi” il film We Might As Well Be Dead (Wir könnten genauso gut tot sein), di Natalia Sinelnikova, presentato Perspektive Deutsches Kino della Berlinale 2022 e successivamente al Tribeca Festival, un’opera prima ambientata in un microcosmo condominiale in cui l’autrice esplora gli effetti della paura e come questa può cambiare le persone impedendo la coesione sociale della comunità.
Infine fuori concorso al Trieste Film festival, Somewhere over the Chemtrails (Kdyby radši hořelo), di Adam Koloman Rybanský presentato in anteprima nella sezione Panorama della Berlinale, ambientato in un piccolo e sonnolento villaggio della Repubblica Ceca dove il complottismo, la paura dello straniero e di un possibile attacco terroristico generano situazioni al limite del grottesco per un variopinto gruppo di personaggi.