La seconda vita conquista l’Asia e a metà giugno sarà in concorso al prestigioso Shanghai International Film Festival 2024! Unico italiano in competizione il film di Vito Palmieri inizia così anche un percorso intercontinentale, dopo le soddisfazioni ricevute dal pubblico italiano nel suo tour tra le sale.
Girato a a Bologna, a Rimini e a Peccioli, piccolo comune in provincia di Pisa, La seconda vita racconta di Anna, giovane donna dal passato oscuro, che decide di trasferirsi in un piccolo comune di provincia, dove tenta di ricomporre le proprie fratture esistenziali: lavora, cammina libera per le strade, conosce persone tra cui Antonio, un uomo dolce e introverso con cui inizia una timida relazione. Ma il passato sembra non lasciarle scampo perché il giudizio degli altri, a differenza delle sentenze e delle condanne, sembra non finire mai.
Scritto da Vito Palmieri con Michele Santeramo il film affronta il delicato e urgente tema del reintegro sociale dopo un’esperienza di detenzione, ed è stato realizzato con il coinvolgimento della Casa Circondariale Dozza – Rocco d’Amato di Bologna e della Casa di Reclusione di Volterra. Ciò ha permesso il coinvolgimento di persone in stato detentivo e di mediatori penali nella lavorazione dell’opera e quindi nella sua diffusione, per promuovere la giustizia riparativa come visione alternativa e complementare a sostenere una vera ed efficace inclusione sociale. Interpretato intensamente da Marianna Fontana e Giovanni Anzaldo, La seconda vita è prodotto dalla bolognese Articolture in collaborazione con Rai Cinema e ha ricevuto il sostegno della Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission, del Comune di Peccioli, di Belvedere SPA, la collaborazione di Toscana Film Commission e di diversi partner privati del territorio. Il film, presentato in anteprima al Bif&st di Bari, è distribuito da Articolture e Lo Scrittoio, e all’estero da Minerva Pictures. Oltre alla fotografia del pluripremiato Michele D’Attanasio (vincitore del David di Donatello con Freaks Out, Veloce come il vento, Zinanà), la sua realizzazione ha visto coinvolti Lorenzo Esposito Fornasari alle musiche, Corrado Iuvara al montaggio, le sorelle Francesca e Roberta Vecchi ai costumi e l’esordio nel lungometraggio di Ilenia Burtoli alle scene.
Un grande riconoscimento per il lavoro di un cast e una troupe molto uniti, e per tutti gli enti e le persone che hanno supportato e stanno accompagnando il viaggio di quest’opera toccante e sensibile.