Il cortometraggio sulla generazione Z di Giorgio Ferrero ambientato a Mosca
ma diretto interamente a distanza a marzo 2022
Roma, 1 agosto – Happy Birthday, cortometraggio scritto e diretto dal regista, compositore e fotografo Giorgio Ferrero, sarà presentato alla 37^ Settimana Internazionale della Critica di Veneziacome evento speciale di chiusura.
Ferrero, già autore nel 2017 del pluripremiato documentario sinfonico Beautiful Things, lo scorso mese di marzo sarebbe dovuto partire per la Russia per iniziare a lavorare al lungometraggio White Days, un film per raccontare la generazione Z attraverso la storia di un gruppo di ventenni; purtroppo il 24 febbraio lo scoppio del conflitto in Ucraina ha ne ha impedito la partenza, mentre le sue compagne di avventura che lo attendevano in Russia sono rimaste un giorno con l’altro inermi, senza speranze e senza sogni.
Il cortometraggio – ha spiegato il regista – è nato nel momento in cui, durante una call con la co-produttrice Lika Alekseeva e la ballerina e protagonista Masha Shemuranova, il loro silenzio iniziale si è rotto in un pianto. In quel momento abbiamo capito che non era il momento di fermarsi, di abbandonare il progetto iniziale, ma di andare avanti. Ne è nato ‘Happy Birthday’, un film musicale breve di finzione, che inizia un percorso di indagine sulla generazione nata nel 2000. La data di inizio del viaggio è il 28 febbraio 2022, quattro giorni dopo la data più amara e triste che quest’anno lascerà alle sue spalle. Il film inizia a mettere al centro questi giovani adulti, uniti nelle connessioni e nelle emergenze, in grado di percepire il pianeta come un unico essere pulsante. La Z è una generazione che si auto racconta attraverso i social network come fluida, creativa, autodistruttiva, potenzialmente esplosiva, è una generazione iperconnessa e oppressa dalla nascita che si sta preparando a gestire un mondo imprevedibile, decadente, ma anche meraviglioso e stupefacente.
Giorgio Ferrero è riuscito nella non facile impresa di realizzare quest’opera facendone la regia a distanza, quindi nonostante migliaia di chilometri lo separassero dal set, e a dispetto di restrizioni, vpn e una guerra che andava facendosi ogni giorno più cruenta. Il tutto attraverso videochiamate e chat, provando e riprovando le inquadrature. Un lavoro complesso ma anche una sfida. Il regista è riuscito a entrare nel mondo delle nuove generazioni attraverso gli occhi di Masha (Bianca/Electa), che non ha mai incontrato fisicamente; lo farà infatti per la prima volta al Festival di Venezia, dove la protagonista e ballerina parteciperà alla proiezione ufficiale insieme alla produttrice, Lika Alekseeva, che oggi vive a Tel Aviv, mentre Masha è in attesa di ricevere il visto per partire per la Svezia.
Il film racconta la storia di Bianca, una ragazza nata nel 2000 e che pochi giorni dopo lo scoppio della guerra in Ucraina festeggia i suoi 22 anni. Bianca è una ballerina di talento, vive con la madre in un piccolo appartamento di un quartiere brutalista alla periferia di Mosca ma è nata a Norilsk, in Siberia, una delle città più inquinate del mondo. Bianca per il mondo digitale è Electa ed conosciuta sui social network per le sue potenti performance di danza e per la sua ossessione per il bianco. Fa parte del gruppo internazionale di ragazzi che gravitano attorno a Radio Esperanza Libre, un canale podcast fondato da Anita Lopez, giovane speaker ambientalista che vive in Argentina. Anita e Electa si sono incontrate casualmente su internet, perché oltre a condividere l’interesse per i temi ambientali, hanno in comune una data di nascita curiosa: il 29 febbraio. La rete di connessioni virtuali di Electa è per Bianca l’unica via di fuga possibile dalla realtà, in un momento in cui il cambiamento climatico non è purtroppo l’unica urgenza intorno a lei. Il podcast di lunedì 28 febbraio 2022 costituisce per Electa l’occasione di lanciare un grido di aiuto. A volte è possibile costruire un percorso concreto di speranza anche attraverso labili connessioni solo apparentemente lontanissime.
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